LA LETTERA COMMOVENTE DI OSMAN AI CITTADINI DI VALLEDORIA

Ci è arrivata una splendida lettera che pubblichiamo con grande piacere di Osman Fatty, che abita a Valledoria da 5 anni e che vuole salutare la popolazione di Valledoria per il rapporto che si è instaurato in questi anni.
Osman Fatty è arrivato nel centro di accoglienza di Valledoria il 31 Maggio 2015 e il 2 giugno 2020 si trasferirà ad Alghero, ora ci racconta con questa sua lettera i suoi 1826 giorni di vita in Valledoria.
“Da inizio non era facile, non parlavo la lingua italiana, la gente era contro di noi e ci diceva  tornate ai vostri paesi.
Quante volte ho sentito, torna al tuo paese, l’Italia agli italiani, portate malattie, rubate lavoro, spacciatori, giuro che mi è capitato di voler mollare tutto e andarmene.
Ma poi mi sono detto: perché dovrei ascoltare il delirio di qualche idiota? Mica tutta la gente di Valledoria è come lei. Mi metto a pensare a tutte quelle belle persone che hanno lottato per noi, mi hanno mostrato affetto, rispetto, amore, mi hanno anche dato un nome come Stefano e mi sono convinto di non ascoltare più le voci dei cretini.
Ho imparato l’italiano grazie al corso di italiano e tante attività a cui ho partecipato, ho anche avuto l’opportunità di frequentare la scuola media a Sennori, la prima superiore a Valledoria, diversi corsi a Cagliari ed a Sassari e volontari.
Grazie ai ragazzi Gambiani che mi hanno nominato come il presidente dell’Associazione Gambiana in Sardegna Ora studio scienza dell’educazione nell’università di Sassari, lavoro come mediatore linguistico e culturale e faccio i progetti. Studio molto e leggo parecchi libri. Ho capito molto della cultura sarda, per questo mi piace quest’isola, adesso la Sardegna è diventata la mia terra promessa.
Per me chi arriva da lontano non è percepito o vissuto come un problema o un ostacolo, ma come portatore di contenuti e di ricchezza umana e culturale. Non mollo perché la Sardegna non è mia solo quando mi fa comodo, la Sardegna è anche mia, pure quando rischia di crollare.
Oggi la situazione è preoccupante, la situazione è pericolosa, abbiamo le stesse paure, abbiamo gli stessi timori, abbiamo lo stesso augurio. Parenti che mi scrivono preoccupati, pensieri tipo rivedrò la mia famiglia, riabbraccerò i miei cari? Ma non ho mai pensato di mollare. Quest’isola è anche mia perché qui ho trovato lavoro, famiglia, persone speciali soprattutto a Valledoria.
Siamo sulla stessa barca, ci salviamo tutti insieme. Se la casa sarda brucia, tutti insieme tenteremo di spegnere il fuoco, se la barca sarda rischia di affondare, ci salviamo tutti insieme o affondiamo tutti insieme. Questo per me è essere una comunità. Questo maledetto virus sarà sconfitto, ha portato via tanti cari, ma sarà sconfitto. Dopo mi auguro che ci vorremo bene più del normale.
Forza ragazzi, è dura ma ce la faremo. Rispettiamo le regole, smettiamo di fare i finti furbi e confiniamo questo maledetto virus per poter ritrovare i parenti e gli amici.
È stata un’esperienza straordinaria, che mi ha arricchito molto e mi fa andare avanti con un bagaglio carico di amicizia, di umanità e di capacità di comprendere l’importanza del vivere civile. A qualcuno forse mancherà la mia presenza, a me di sicuro mancherà la presenza di tutti voi. Ringrazio sempre il popolo Codaruina per l’accoglienza ricevuta e per il rapporto molto bello che si è costruito tra me e loro (Valledoria). Non mollate mai. Un abbraccio virtuale e un grande in bocca al lupo a tutti Valledoria. AFROSARDO.”
Firmato Osman Fatty.
Che dire grazie a te “Stefano” con questa commovente lettera ci hai dato una bella lezione di vita e ti auguro tutto il meglio del mondo.
Gianni Carra

Author: VALLEDORIAOGGI

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